Agenti immobiliari, i nuovi processi di digitalizzazione e futuro

Come più volte abbiamo evidenziato, il mercato immobiliare sta svoltando verso un mondo che sempre più entra nelle dinamiche di digitalizzazione. Questi processi ormai avviati da oltre un decennio, stanno portando molti Agenti a un bivio professionale. Le strade percorribili sono evidentemente solo due, restare “analogici” seguendo processi tradizionali (carta e penna), o passare a un ambito evolutivo che abbraccia a pieno le dinamiche del digital.

Cosa vuol dire questo? Molto semplice, in un mondo dove anche l’acquirente di un immobile sfrutta queste potenzialità, rimanere ancorati al passato molto spesso rudimentale, porterà quegli Agenti irriducibili verso un’estinzione già preannunciata.

Professionalità e managerialità delle decisioni

Ora, per quanti sono alla soglia dei 50 anni, è alquanto impensabile che possono riuscire in breve a colmare un gap di oltre 10 anni, tuttavia, abbracciare il digital in ambito immobiliare non vuol dire smanettare su un computer.

Non che non sia utile avere padronanza di alcune dinamiche digitali, ovvio, il vero valore aggiunto per un imprenditore immobiliare, non è saper usare le Ads di Facebook o Google, ma piuttosto capirne il valore intrinseco dell’usarle nella propria struttura.

Questo vuol dire, entrare nel mondo digitalizzato comprendendone le molteplici possibilità d’uso per migliorare i processi produttivi e di marketing, ovviamente, per coglierli appieno ci si deve rivolgere a professionisti che quotidianamente fanno questa attività.

Un cambiamento produttivo e svolta per il futuro

La formazione come processo di transizione verso il digitale, deve essere visto come una nuova opportunità di sviluppo, mentre invece spesso questo processo viene ignorato se non osteggiato. Questo cambiamento è sostanzialmente inarrestabile, molti settori sono stati dimezzati se non azzerati dal digitale, basti pensare alle banche e servizi correlati, oggi si apre un conto con pochi click senza aver mai messo piede in una filiale, che tra le altre cose non esiste nemmeno più.

Per il settore immobiliare ovviamente la dinamica è differente, vendere una casa o un appartamento, richiede oggi come 20 anni fa, la presenza e la mediazione di un agente, che avendo in carico l’offerta si interessi d’intercettare la domanda.

Questo modus operandi difficilmente cambierà, quel che è certo invece è che cambierà il modo di lavorare, niente più carta e penna sostituiti da un tablet, le possibilità di fare business ci sono ancora, occorre solo assecondarle!


Agenti formati per l’offerta immobiliare smart di domani, è già domani!

Accostiamo spesso la tecnologia ai nuovi processi di cambiamento riguardo alla formazione, oggi più che mai abbiamo un motivo più per interessarcene. Stando a quanto previsto dai protocolli di mezzo mondo e in particolare d’Europa, ma soprattutto dallo stimolo dei fondi previsti per questo, il comparto immobiliare subirà ulteriori mutamenti.

Nel 2022, anno che ha molte similitudini con la fantascienza e il futuro, sarà anche l’anno in cui questi cambiamenti prenderanno vita. Nello specifico già oggi si pensa a nuove strutture e quartieri completamente interconnessi, per usare un termine di uso comune, saranno smart. Questo vuol dire rivedere completamente il paradigma abitativo nel suo complesso, orientandolo decisamente verso un cambiamento radicale.

Le scelte progettuali e la figura dell’Agente “smart”

Le competenze che un Agente immobiliare deve avere oggi sono molte, vanno dal marketing alle pubbliche relazioni con tutto il contorno immobiliare nel mezzo, tutto questo dovrà esser completamente rivoluzionato in modo tale da rimodulare con le nuove competenze.

Il “nuovo” Agente immobiliare dovrà rivedere o avere alcune conoscenze nell’ambito delle nuove prospettive immobiliari future. Ad esempio:

  • Il verde, tema imprescindibile delle nuove realtà abitative, parchi, servizi per lo sport, il tempo libero.
  • Qualità abitativa, concezione in ambito di progettazione dei nuovi interni, con un occhio attento agli spazi pubblici, cortili interni, ore di luminosità esterna e una relazione ambientale compatibile.
  • Vivibilità, l’acquirente già oggi cerca soluzioni adeguate al futuro, con ciclabili, percorsi pedonali e servizi nelle vicinanze, la città smart limita al minimo l’uso dei mezzi privati.
  • Smartness, i nuovi progetti saranno orientati massivamente verso smart mobility, smart living, smart economy, smart environment, smart people, già oggi ne vediamo l’evoluzione.
  • Gestione del tempo, i nuovi edifici e quartieri avranno tutta una serie di servizi che renderanno semplice la vita sociale come quella lavorativa, la mobilità e le dinamiche di telelavoro saranno potenziate e strutturalmente integrate.
  • Sostenibilità, questa sarà la parola chiave che racchiude tutti gli aspetti di questi cambiamenti, tutto ruota intorno alla qualità sociale, basata su un insieme di progettazioni che rendono efficiente ogni necessità connotata in una strategia di contenimento energetico.

Considerazioni per gli Agenti

In un’ottica previsionale, gli Agenti immobiliari dovranno ulteriormente formarsi per meglio cogliere le occasioni di un nuovo mercato che difficilmente oggi ne comprendiamo tutti gli sviluppi.

Circa 25 anni fa nessuno poteva immaginare di poter mostrare un immobile su un computer, oggi possiamo farlo in qualunque momento grazie ad un telefono, chiedere informazioni o prenotare un appuntamento mentre siamo fermi al semaforo. La tecnologia ormai fa parte della quotidianità, ma domai sarà completamente integrata nelle nostre vite con l’obiettivo di migliorarle.

Tuttavia, di una cosa possiamo essere certi, il cambiamento ci sarà ma per farne parte dovremo cambiare per primi noi.


Formazione digitale dell’Agente immobiliare, i grandi gruppi in fermento!

Sarà un punto cruciale per il professionismo del futuro, l’Agente immobiliare non fa eccezioni, anzi, ne sarà uno dei protagonisti di primo piano. Sono anni che sentiamo parlare di innovazione tecnologica, digitalizzazione e affini, tuttavia, solo negli ultimi 18 mesi la questione è stata davvero colta nella sua essenza.

La pandemia non ha fatto altro che accelerare notevolmente un processo già in atto, ma questa condizione è stata propedeutica per far comprendere appieno di cosa si tratta realmente quando si parla di digitale e soprattutto quali sono le potenzialità.

Questa volta non ci sono più barriere, orami sono state ampiamente abbattute, ora è solo il momento di cambiare prima di tutto mentalità e poi gli strumenti di lavoro!

Grandi gruppi dell’immobiliare puntano sull’innovazione tecnologica

Un fatto che può dare conto di quanto sta succedendo riguarda i grandi gruppi immobiliari nel Mondo e in Italia, RE/MAX per esempio sta puntando moltissimo su nuovi asset strategici di innovazione tecnologica. Questi asset comprendono prima di tutto la formazione specializzata degli Agenti immobiliari del futuro. Dovranno convergere verso l’uso di nuovi strumenti sia gestionali che relazionali, puntando ad offrire una “customer experience” eccellente già dal 2022.

In altre parole, il mantra che ha preso vita quest’anno e si svilupperà per tutto il 2022 e gli anni a seguire, sarà solo uno, innovazione digitale. In prospettiva possiamo già valutare questo passaggio immaginando il nuovo Agente immobiliare abile nelle comunicazioni online, capace di usare strumenti di gestione dati, ma soprattutto con una formazione professionale volta alla conquista del mercato.

Il buon andamento del mercato è il fertilizzante del nuovo Agente immobiliare

Che l’anno in corso sarebbe andato bene, lo avevamo già annunciato a fine 2020, non ci siamo sbagliati anche se, a dire il vero, era una previsione non difficile. Bene, il 2021 con il suo recupero di successo sull’anno nefasto della pandemia, non solo ha ridato ossigeno al mercato, ma ha sviluppato tutte le premesse e dinamiche per il rilancio ma in chiave digitale.

Ora, gli Agenti immobiliari che vorranno mantenersi in sintonia con il mercato che in buona parte è già cambiato, dovranno necessariamente rimboccarsi le maniche, apprendere nuove dinamiche di lavoro e formarsi per massimizzare i risultati. Questa è la prospettiva degli anni “nuovi” che arrivano, farsi trovare impreparati o ignorare tutto questo cambiamento, vuol dire non essere un Agente oggi tanto meno domani!


Segnali positivi per l’immobiliare turistico, smartworking e tecnologia aiutano

Il settore come sappiamo è il più colpito dalla pandemia tutt’ora in corso, nel 2020 il turismo si è più che dimezzato, mentre per l’anno in corso è tutto da definire. Certo è che sarà necessario fare il possibile per rilanciare il turismo, fare un serio incoming e promuovere il meglio d’Italia. Questo ovviamente beneficerà oltre il settore turistico anche quello immobiliare, perché ormai l’uno supporta l’altro da almeno 30 anni.

Una dinamica che sembra palesarsi con interesse, riguarda una nuova tipologia di offerta vacanze. Sull’onda del sempre più diffuso smartworking, molte realtà ricettive compresi appartamenti e case vacanza, stanno orientandosi su un nuovo modello di “holiday working”. Ovvero una soluzione dove è al centro la vacanza con tutti i comfort del caso, ma che offre anche una dinamica di agiatezza per lavorare da remoto. Soluzioni che offrono il piacere della vacanza ma che al tempo stesso danno spazio e strumenti per lavorare da remoto.

Dati che indicano un cambio radicale su cui riflettere

Stando a quando è possibile analizzare dai risultati del 2020, è emerso che la digitalizzazione “forzata” dell’ultimo anno ha prodotto un incredibile risultato. Sono aumentati a +78% di utenti over 65 e +60% di utenti over 55 che oggi utilizzano strumenti per lavorare da remoto.

Questo indica che il cambiamento in atto ha dato un incredibile accelerazione all’uso della tecnologia anche tra le mura domestiche, per cui, anche tra quelle delle case vacanza. Interpretando questa situazione, possiamo intuire che l’offerta complessiva del settore turistico sta cambiando e cambierà ancora nei prossimi mesi e anni.

Cosa ci attende nel prossimo futuro

Il cambiamento in atto non è che la punta di un iceberg che al momento non è possibile definire nelle sue dimensioni. Quello che è sicuramente un fatto certo, è che nel futuro ci siamo già entrati e non abbiamo fatto alcuna resistenza quanto meno legata alle abitudini. È stato un cambiamento nel modo di pensare e di agire, fatto sicuramente su un condizionamento innaturale ma che ha consentito un adattamento che in tempi “normali” avrebbe richiesto anni per ottenere i risultati avuti in pochi mesi.

Il settore immobiliare deve entrare nel merito di queste dinamiche e adeguare l’offerta, che sia relativa all’immobiliare turistico o residenziale cambia di poco. Le esigenze delle persone nella nuova società sono cambiate, per cui vanno ripensati anche modelli di business e dell’offerta.


Cosa farà Mario Draghi per rilanciare l’economia e il settore immobiliare

Una nuova fase della gestione del paese è alle porte, via l’avvocato dichiaratosi del Popolo e arriva Mario Draghi. Inutile ricordare il suo curriculum, il punto cruciale è che in questo caso parliamo di una figura istituzionale che sicuramente ha familiarità con i “numeri”. Ecco, sulla base di questi presupposti possiamo escludere con assoluta certezza che il futuro Presidente Draghi non incentiverà di certo con soldi pubblici monopattini tanto meno banchi a rotelle.

Archiviamo quindi il Governo della “mobilità a rotelle” e diamo il via al più significativo Governo dell’azione, ovviamente queste sono le premesse e promesse, poi come sempre il Diluvio non si previene! Ma un dato possiamo già considerarlo, il mercato del Ftse Mib ha registrato un +1,7% come effetto di benvenuto al futuro Presidente. Dato che i numeri contano, allora vuol dire che abbiamo buone possibilità di essere sulla strada giusta.

Cosa farà Draghi quando sarà al comando?

Possiamo escludere che non getterà i soldi dalla finestra come fatto fino a ieri, tuttavia sul piano economico e produttivo molti hanno ottime previsioni. Il PIL della zona Euro ha registrato una contrazione del 2,5% nel quarto trimestre 2020, con previsione di una stagnazione nel primo trimestre del 2021. Questo vuol dire che la risalita verso la ripresa ci sarà a partire dalla prossima primavera, probabilmente con la finalizzazione del Recovery Plan in questo caso supportato dalla figura di Draghi.

Il nuovo Presidente potrebbe quindi rilanciare il paese partendo proprio da azioni di stimolo legate ai soldi europei, sulla base di questo mix, che molti analisti ritengono ottimo, si stima che il PIL risalga a un +6% nel corso di questo anno, anche se più realisticamente potrebbe essere tra il 3 e il 3,5%. Tuttavia, mal che vada andrà bene!

Gli effetti sul settore immobiliare

Non c’è dubbio che un’economia che riparte rilancia anche il settore immobiliare, asset sempre strategico nel modus operandi degli italiani in materia di investimento. Diciamo che le carte sul tavolo giocano in questo momento a favore dell’Italia e della sua possibile rinascita, tuttavia, si tratta di un ritorno alla “vita” economica differente. Ricordiamo che il mondo con la crisi Covid ha subito un cambiamento epocale, il futuro sarà di chi lo comprenderà, il “mindset” di ogni imprenditore se ancora non aggiornato, dovrà senza dubbio cambiare verso una modalità operativa sempre più digitale.

Ogni figura professionale non avrà vita futura senza un radicale aggiornamento e apprendimento del nuovo “mondo”, digitale non è solo un termine per definire un servizio o prodotto, oggi significa produttività, lavoro, business e successo! Per questo motivo noi di Accademia da sempre ci occupiamo di questo aspetto, con strumenti e formazione dedicati agli agenti. Forniamo conoscenza e capacità di interpretazione delle dinamiche legate al mondo digitalizzato, da cogliere per farle proprie per il successo futuro di ogni impresa.


La rinascita parte dal digitale, gli strumenti per lavorare online

Eccoci, siamo quasi pronti per ricominciare dopo un due mesi di stop d’emergenza, tutti eccitati come bambini in attesa della sorpresa tanto attesa, già! Eppure, tutta questa brutta storia del virus con tutti i problemi e disagi conseguenti, ha portato tutta una serie di cambiamenti. Molti di questi resteranno in modo permanente nelle nostre vite, per esempio, l’uso della tecnologia e del digitale. Parliamo di strumenti noti, spesso usati in alcune occasioni ma raramente considerati sistemi di lavoro a tutti gli effetti.

Tanto per capirci parliamo dei sistemi di “netmeeting”, che offrono la possibilità di fare video conferenze multiutente con estrema facilità e praticità. Per quanto riguarda il settore immobiliare, questo può significare il radicale cambiamento del rapporto tra agenti e clienti. Il digitale in questo caso può favorire la necessità di distanziamento sociale, ma che può rivelarsi molto utile anche dopo.

Le applicazioni che dobbiamo imparare a conoscere

Molti sicuramente conoscono già questi sistemi, come Zoom, un’applicazione che in realtà consente molto di più delle sole videoconferenze, è anche una piattaforma webinar che consente di gestire un gran numero di utenti. Fino a creare dei veri e propri eventi live con mille persone nella versione Enterprise in modalità view-only. Strumenti quindi in grado di farci comunicare e connettere con chiunque in modo rapido e veloce, con chi magari si trova dall’altra parte del mondo.

Skype per il supporto clienti è stato uno dei pionieri in tal senso, oggi usato ancora massicciamente sia da utenti privati sia aziendali. Anche questo sistema è molto versatile, si chiama e videochiama, ha una chat e consente la condivisione dello schermo, dei file con una serie di altri strumenti molto comodi.

Google Meet Hangouts altro sistema targato Big G che ormai conoscono tutti gli utilizzatori del famoso client di posta Gmail, la Suite di Google offre praticamente un ambiente di lavoro online completo. Dalla comunicazione istantanea alla videoconferenza, con annessi foglio di calcolo editor di documenti, presentazione ecc.

Viber, Wire, WebRoom e altri ancora sono strumenti utili per migliorare, incoraggiare ad aumentare i contatti, guardiamo a queste soluzioni tecnologiche dal giusto punto di vista per capirne le potenzialità e sfruttarle oggi e soprattutto domani.

Firma digitale e sicurezza nelle contrattazioni

Ovviamente se ora viene meno la presenza fisica nelle trattative, occorre avere delle forme contrattuali di valore giuridico, dove tutelare anche la sicurezza e la garanzia dei dati. In questo ambito possiamo affidarci a quelle che sono le soluzioni già disponibili riconosciute istituzionalmente. Ad esempio, la PEC/Firma Digitale, oppure il servizio di Infocert e altri servizi simili riconosciuti. Questo per dire che gli strumenti ci sono già tutti, ed ora è il momento di iniziare ad usarli davvero e con proficua efficacia.

L’uso della firma digitale semplifica notevolmente la procedura di una trattativa, avrà lo stesso valore pari, ad esempio, alla firma di un acquirente posta su un contratto cartaceo. Questo perché la firma digitale è autenticata e certificata, quindi offre tutte le garanzie per la stipula di contratti o firma di documenti che hanno valore giuridico.

In conclusione

Il presente che stiamo vivendo in questo momento di emergenza, ci sta rapidamente traghettando verso nuovi metodi di lavoro, che andranno a modellare molti business che altrimenti avrebbero impiegato molto più tempo. Questo colpo di “shoc economy” ci farà fare un balzo in avanti di almeno 10 anni, ed è per questo motivo che dobbiamo prepararci professionalmente.

La tecnologia ed i sistemi citati, sono solo una parte del cambiamento che possiamo considerare il “software”, l’altra e molto più importante siamo noi, che in questo caso identifichiamo come “hardware”. In altre parole, oltre ad aggiornare il software dovremo aggiornare anche l’hardware, noi. Occorre un nuovo approccio sistematico del fare business, e quindi snocciolare tutte quelle questioni che ruotano intorno alla gestione manageriale, dalle relazioni alla capacità di fare impresa.

In Accademia, stiamo puntando da qualche anno ormai, proprio a questa concezione del nuovo modello di business, basato sia sulla tecnologia digitale, ma anche e soprattutto sulla formazione professionale!

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Quali saranno le cose positive dopo questo periodo di sofferenza?

Prima di fare una valutazione sulle cose positive, occorre essere realistici e ricordare quanti problemi questa pandemia ha provocato. Il primo pensiero va ovviamente alle vittime di questa tragedia, che purtroppo conseguentemente ne ha provocata un’altra di altrettanta gravità. Parliamo della crisi sociale conseguente di quella economica. Questa avrà un impatto davvero significativo che ci porteremo dietro per anni, già si stima almeno 4 milioni di nuovi poveri e una perdita di posti di lavoro molto simile.

In termini economici questa pandemia alla fine di tutto ci costerà un conto molto salato, qualcosa che si aggira intorno a 600 miliardi, ma non è questo il punto. Il vero problema è dove trovare questi soldi “senza farci male”, ma soprattutto il tempo che occorrerà per recuperare quanto perso.

Ecco questo era doveroso ricordarlo prima di guardare alle positività, diciamo quel bicchiere mezzo vuoto che comunque è un buon segnale.

Le positività che possono aiutare nel recupero economico

È vero come abbiamo detto che l’economia ne risentirà pesantemente, ma ora, in prospettiva di positività possiamo fare qualche valutazione. La prima riguarda la tecnologia che subirà e sta già subendo uno “shock” d’accelerazione. Questo in altre parole vuol dire gran parte del mondo che abbiamo conosciuto muterà o semplicemente scomparirà.

La formazione online diventa non solo necessaria ma obbligatoria, con vantaggi sociali per il momento di emergenza, ma lo sarà sempre più in termini pratici e di efficienza. La nuova tecnologia 5G permetterà l’uso di applicazioni fino a ieri impensabili, con una velocità davvero incredibile, tutto sarà connesso e tutto sarà a portata di click. Cambierà sostanzialmente anche la figura dell’Agente Immobiliare, che avrà più opzioni per lavorare e intercettare domanda e offerta, il tutto solo grazie all’uso di strumenti di comunicazione nuovi.

Per fare un esempio, Webinar Immobiliare in 3 settimane ha organizzato 3 webinar e ha raggiunto quasi 2000 agenti immobiliari numeri impensabili per il passato. Questo dato è davvero sintomatico di una mentalità che cambia seguendo non solo le esigenze contemporanee ma consapevolmente all’evolversi della società.

Formazione e professionalità uniti dalla digitalizzazione

Solo tornando indietro di qualche anno, non avremmo mai creduto a questo cambiamento avvenuto progressivamente con la Rete, eppure lo abbiamo metabolizzato man mano negli anni. L’accelerazione di queste ultime settimane ha messo il turbo ad una società proiettata speditamente nel futuro, con le occasioni che si profilano all’orizzonte.

Ad esempio, con la virtualizzazione prossima, sarà possibile vendere immobili anche all’estero, offrendo un’esperienza praticamente quasi live agli interessati. Il tutto senza muoversi dall’ufficio, con una realtà davvero impressionante. Questo, vuol dire anche nuovi posti di lavoro e nuove figure professionali, quindi parte di quelle positività che tutta questa storia ci lascerà come eredità.

Il futuro non sarà solo tecnologico, ma sarà anche molto ma molto più professionale, determinato appunto da un maggiore uso della tecnologia che per sua natura tende al perfezionamento. Gli Agenti di domani saranno “Agenti Immobiliari Qualificati”, è già ora ne abbiamo la certezza, visto l’interesse crescente per Accademia e i servizi offerti. La formazione di alto livello non è solo un vezzo o titolo da sfoggiare all’occasione buona, oggi essere formati vuol dire essere “taglienti” in una società dove occorre essere avanti.

Il successo non è mai gratis

Forse un secolo fa si potevano costruire fortune con un cent, come fece Paperone, ma questa è una favola … la realtà è che ora e più che mai domani, la formazione, il sapere e tutto ciò che è forma, diventa inevitabilmente sostanza, quindi crescita.

Questo può accadere se ne abbiamo le capacità e soprattutto le competenze, perché il domani non sarà solo più professionale, ma anche molto più selettivo, quindi solo essendone all’altezza possiamo aspirare al successo!

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GDPR: la nuova privacy e regole da seguire

GDPR: la nuova privacy e regole da seguire

Il termine per l’adeguamento è ormai il fatidico 25 maggio prossimo, come sempre in questi casi la confusione e incertezza regnano sovrane. Si tratta del regolamento europeo che disciplina in materia di privacy per il trattamento dei dati, che in modi diversi impatta su tutti i siti web o applicazioni online che hanno interazioni con gli utenti.

In linea generale i siti aziendali che hanno un coinvolgimento diretto con i dati degli utenti devono adottare queste nuove misure, questo vale ovviamente anche per il settore immobiliare. Questo perché comunque trattano i dati dei proprietari degli immobili, anche se questi non necessariamente sono online. Le parole chiave del nuovo ordinamento sono: “privacy by design, accountability, data breach, portabilità dei dati, data protection officer” che proveremo a sintetizzare in questo post.

Che cosa fare per mettersi a norma

La prima cosa da fare è stabilire le linee guida su come il trattamento sarà effettuato e per quali finalità, quindi sarà necessario redigere un documento che le identifichi da renderle chiare. Occorre quindi adempiere un’organizzazione interna che si occupi di questo tema e di come tali dati saranno trattati e soprattutto conservati, anche questo è un aspetto molto importante del GDPR, specie in caso di violazione di tali dati e quindi delle contromisure da adottare in caso di violazione dei sistemi.

In buona sostanza anche gli agenti immobiliari sono tenuti a implementare una “valutazione d’impatto privacy” poiché potenzialmente sono in possesso dei sensibili dei lavoratori o collaboratori e dei loro clienti, che si affidano a loro per affittare o vendere immobili. Per questo la conservazione di tali dati deve essere assicurata dimostrando anche gli strumenti utilizzati per la loro sicurezza, in caso di violazione sarà necessario avvisare gli interessati al trattamento e lo stesso Garante della Privacy, che ne valuterà l’impatto.

Gli strumenti per i siti web

Al momento le soluzioni in campo sono diverse, le quali hanno un livello di attenzione che deve essere valutato caso per caso, per esempio, un sito web di presentazione non dovrà fare grandi cose rispetto a quanto già fatto.

Diverso il discorso di chi ha un sito per la vendita online, oppure usa forum di discussione, consente la registrazione degli utenti, oppure utilizza strumenti di marketing quali AdSense di Google e altri affini. In questi casi sarà necessario implementare il consenso all’uso degli stessi adottando un sistema che consenta all’utente di disabilitarli quindi di escluderli durante la navigazione.

Per inciso, è opinione diffusa che tale eventualità debba essere di maggiore interesse da parte dell’utente, in altre parole, se un utente non vuole intromissioni nel suo sistema, come ad esempio nel caso dei cookie, dovrebbe semplicemente disabilitare direttamente dal browser questi strumenti. Infatti, ogni browser dispone di opzioni per disabilitare cookie, gli annunci pubblicitari e di aumentare sensibilmente la privacy degli utenti durante la navigazione!

A quanto pare pur avendo tutti gli strumenti a disposizione degli utenti, i legislatori hanno ben “pensato” di creare subbuglio a milioni di siti del mondo, piuttosto che educare gli utenti sul corretto uso del browser e della loro privacy, qualora poi per gli utenti fosse un “problema”!

Francesco Beraldo

Digitalizzazione, a che punto siamo?

Digitalizzazione, a che punto siamo?

Se ne parla da almeno un decennio assiduamente, ma davvero a che punto siamo? Se consideriamo che la società di oggi sia in pratica connessa 24 ore al giorno viene da pensare che siamo a buon punto, la realtà imprenditoriale, in effetti, è ancora un po’ indietro e questo gap di sicuro non è accettabile nel 2018!

Le compagnie minori dalle PMI all’artigiano, piuttosto che il professionista, non sono ancora del tutto in pari con il progresso tecnologico, questo ritardo implica per le attività la perdita di molte occasioni di sviluppo, che proprio grazie alla digitalizzazione di massa possono cogliere a man basse e con investimenti davvero molto contenuti.

Che cosa s’intende per digitalizzazione aziendale?

Ci sono dei fondamentali che ogni azienda non dovrebbe mai sottovalutare, grazie ai quali il successo e l’incremento delle attività possono avere una spinta verso la crescita come mai prima. Partiamo da alcuni concetti e strumenti di base che sono:

  1. Fondamentale è la digitalizzazione amministrativa, l’uso dei gestionali per la produttività aziendale, questi software consentono una gestione completa ed efficiente di tutte le attività, compresi fornitori e in molti casi secondo il tipo di attività anche i clienti, dove schedulare, monitorare e inviare comunicazioni mirate grazie alle quali aumentare la stessa produttività aziendale.
  2. La presenza online è altrettanto importante, un sito dove si presentano prodotti o servizi, questo sarà utilissimo come primo approccio con nuovi potenziali clienti, i quali potranno avere una panoramica delle attività e dello stesso modus operandi dell’azienda, tale per cui un nuovo contatto può avere un’idea dell’attività, ovviamente il sito deve non solo intercettare ma anche convertire.
  3. La formazione, spesso le aziende non hanno una figura interna adeguata in merito alla digitalizzazione, questo significa che necessariamente dovrà mettersi in pari con un’adeguata crescita informatica all’interno dell’azienda. Sapere come funzionano le dinamiche legate al web e alla comunicazione in generale danno un vantaggio che possiamo definire strategico e proietta verso l’evoluzione tecnologica futura senza problemi o ritardi.

Diciamo che i punti fondamentali della digitalizzazione sono questi, ovviamente poi supportati da adeguate azioni di marketing mirare in base al proprio business di riferimento.

In questo momento il ritardo delle aziende e dei professionisti è abbastanza marcato, tuttavia la tecnologia permette di recuperare ogni mancanza informatica in tempi brevi, ovvio che è dato per scontato che occorre muoversi verso la digitalizzazione in tempi brevi altrimenti la distanza nei prossimi anni sarà talmente ampia che renderà molto più difficile e complesso mettersi in pari.

Decisamente non è più tempo di rimandare!

Francesco Beraldo

La formazione nel palmo della mano

La formazione nel palmo della mano

Sappiamo tutti quale grande contributo ha offerto la Rete Internet in questi ultimi 20 anni alla collettività, più informazioni, cultura e sapere accessibile 24 ore giorno. Ora siamo in una fase più evoluta della tecnologia, la quale diventa sempre più raffinata in termini di capacità di calcolo e interazione ma semplice nell’utilizzo.

Questa fase evolutiva riguarda la crescita personale, quindi la formazione, in altre parole lo sviluppo delle capacità personali riguardo a un’attività specifica, un lavoro o professione.

Ora la formazione si fa attraverso i nuovi strumenti di comune utilizzo, computer, tablet e smarthphone, strumenti con i quali possiamo interagire grazie a software e applicazioni da installare che consentiranno l’accesso a piattaforme dedicate alla crescita personale. Il background formativo si svolge attraverso sistemi programmati in grado di ampliare e stimolare conoscenza e tecniche, con notevoli vantaggi per la formazione.

Un sistema in continua crescita

I sistemi per la crescita personale in questi ultimi tre anni hanno visto un rapido e corposo incremento, i motivi sono tutti di natura pratica ma anche di efficienza:

  • La formazione online non necessità di una location fisica e può essere fruita ovunque da un numero illimitato di persone.
  • Costi ridotti nel complesso per tutta la didattica che può essere replicata più volte senza aggravio dei costi.
  • I docenti possono rendere disponibili documenti online compresi grafici, lezioni audio e video, e grazie ai moderni sistemi possiamo interagire con gli stessi.
  • Non ci sono vincoli di tempo, una lezione può essere “consumata” in qualunque momento e replicata più volte.

Questi i principali motivi per cui la formazione online funziona e riporta un notevole successo in molti settori.

Uno per tutti e tutto in uno

La filosofia è sostanzialmente questa, con un unico strumento quale potrebbe essere il cellulare, il tablet piuttosto che il computer, si può partecipare a corsi di formazione online, imparare nuove lingue, approfondire tecniche di vendita e imparare qualsiasi cosa in modo preciso e professionale.

In una piattaforma dedicata si possono approfondire temi nel dettaglio, imparare ogni aspetto per le pubbliche relazioni, tecniche legate al marketing e vendita, il tutto comodamente da casa, in viaggio e ovunque con costi davvero molto competitivi, … è il futuro bellezza!