Aggiornamento indennità 600 Euro (Cura Italia), quello che c’è da sapere
31 Marzo 2020
Il bonus da 600 euro stanziato con il D.L. 17 marzo 2020 n.18 sarà usufruibile anche dai soci di società di persone e s.r.l. Questo è quanto si apprende dal sito del MEF all’interno delle FAQ.
Vediamo per punti quali sono le novità previste dal decreto Cura Italia.
- Il decreto Cura Italia ha previsto una indennità di 600 euro, erogata una tantum, per una serie di categorie di lavoratori autonomi e parasubordinati. Anche alcune tipologie di lavoratori dipendenti sono incluse tra i possibili beneficiari.
- Il “Fondo per il reddito di ultima istanza” è destinato a lavoratori dipendenti e autonomi. A tutti coloro che, a causa dell’emergenza generata dalla diffusione del COVID-19, hanno ridotto o sospeso la propria attività. A quanti, al momento, si trovano in difficoltà per via della interruzione coatta delle proprie attività lavorative. Ne possono usufruire i titolari di Partita IVA, come gli agenti immobiliari titolari di piccole agenzie.
- L’art.28 del DL n. 18/2020 aggiunge che anche i lavoratori autonomi iscritti all’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria) sono soggetti che possono usufruire dell’indennizzo previsto. Tale categoria di lavoratori comprende:
- Artigiani
- Commercianti
- Coltivatori diretti, mezzadri e coloni
- Gli appartenenti alle suddette categorie possono fare richiesta purché non siano già titolari di un trattamento pensionistico e non siano iscritti ad altre forme previdenziali.
- Nell’attesa che l’INPS renda note le modalità per l’accesso a tale somma e per la presentazione delle domande, sono sorte alcune questioni in merito. Una delle questioni da dirimere era se tale indennità s’intendesse valida anche per i soci di società di persone e di s.r.l.
Aventi diritto ed esclusioni
- Inizialmente sembrava che quanti non facessero parte delle Partite Iva fossero esclusi dalla possibilità di richiedere l’indennizzo previsto. In particolar modo ci si interrogava per i soci lavoratori di società di persone, i quali non abbiano una propria partita iva. Si pensi ad esempio ai soci di S.r.l. o S.n.c. che non hanno una partita iva autonoma, come i soci lavoratori di agenzie immobiliari.
- Nel sito del MEF, tuttavia, all’interno delle FAQ c’è stata una risposta chiarificatrice molto importante.
Alla domanda se i soci di società di persone o capitali, iscritti per obbligo di legge all’AGO, possano usufruire dell’indennizzo, il MEF ha risposto affermativamente. Ha anche aggiunto che tale indennizzo è usufruibile da tutti i soci purché iscritti alle gestioni dell’INPS. Il MEF fa anche presente che il sussidio viene erogato ai singoli soci e non deve essere inteso come sostegno alla società.
- In sostanza, per quanto riguarda il settore immobiliare, potranno usufruire degli indennizzi gli agenti titolari di partita iva. Ma potranno usufruirne anche i soci di agenzie più grandi, i quali, pur non avendo una propria partita iva, siano iscritti alla gestione INPS.
Si tratta di una risposta estremamente importante perché include una grande fetta di destinatari che sembrava inizialmente non averne diritto.
- In base a quanto indicato nelle FAQ, dunque, resterebbero esclusi solo quanti siano soci di società per le quali non è obbligatoria l’iscrizione all’AGO.
- Tra le questioni trattate dal MEF all’interno delle FAQ, ancora non è stata toccata quella della regolarità del versamento dei contributi.
Ci si domanda se la regolarità nel versamento dei contributi possa essere una discriminante per l’ottenimento dell’indennizzo. Ancora il MEF non si è espresso se coloro i quali non li abbiano versati in maniera regolare siano titolati a fare la richiesta. Possiamo dire, tuttavia, che le norme generali per le indennità non menzionano la regolarità contributiva. Si richiede generalmente solo l’iscrizione alle gestioni previdenziali anteriore ad una data fissata. Potremmo dunque ragionevolmente supporre che il mancato versamento dei contributi non dovrebbe essere di ostacolo per l’ottenimento dell’indennizzo una tantum.
Criteri di assegnazione
Per quanto riguarda i criteri di assegnazione dell’indennizzo, ancora non sono stati definiti. Si attendono successivi decreti per conoscerne tutte le modalità.
- Si sa solamente che gli indennizzi verranno erogati fino ad esaurimento dei fondi stanziati.
- Verranno prese in esame le domande inserite telematicamente, motivo per cui è indispensabile possedere un PIN dispositivo.
- In questi giorni tutti gli aventi diritto che ancora siano sprovvisti del PIN si stanno attivando per poterlo ottenere in modo da poter inoltrare per tempo la propria richiesta.
Queste le ultime disposizioni, seguite il nostro account social, blog e la nostra newsletter nei prossimi giorni.
Grazie per questo articolo. un po’ di chiarezza in questo marasma di confusione e deserto ora non resta che vedere se i soldi arriveranno davvero.
Io percepisco una pensione inps di 400 euro pertanto a 75 anni sono costretto a lavorare per vivere,ma guarda caso non ho diritto a nulla. Perchè non provano i politici a vivere con 400 euro.
Invece non accennano minimamente a dimezzarsi il loro lauto stipendio a favore di tutti coloro
che in questo momento sono in grosse difficoltà. La mia proposta è che il contributo dovrebbe essere erogato a tutte le partite iva che non superano i 16.000 euro di reddito proveniente da qualsiasi fonte.
quindi questo punto, essendo tra gli aventi diritto, cosa dobbiamo fare?grazie
L’ennesima buffonata all’italiana..i crediti saranno erogati fino ad esaurimento fondi:
– da che ora del giorno? dalla mezzanotte? dalle 8???
-il sito sarà imballato
avendo smarrito il pin, ieri ho fatto richiesta via mail, come indicatomi dal callcenter INPS, all’indirizzo gestionepinonline@inps.it
Mi dovrebbe arrivare il nuovo pin dispositivo per poter formulare la richiesta..ancora non ho ricevuto nulla. Sapete quali sono le tempistiche e le modalità?
Come al solito in questo paese la burocrazia regna sovrana e non c’è chiarezza…