L’anno appena terminato si è concluso con la pubblicazione del Decreto ristori atteso da molti, una boccata di ossigeno e proiezione futura verso un 2021 ancora tutto da scoprire!
Con l’arrivo del Covid-19, la scorsa primavera il settore immobiliare registrava una perdita del volume nelle compravendite di oltre il 15% nel solo primo trimestre. Con un rimarcato ribasso del 27% nel secondo trimestre, una contrazione tra le più dure dal dopoguerra ad oggi, i cui effetti si riverbereranno a lungo.
Tuttavia, la contrazione del settore ha visto una brusca e positiva frenata con calo importante ma sicuramente più sopportabile del 6,2%, di contro il mercato dei prezzi subiva un aumento dell’1%, una condizione che decisamente fa ben sperare per il 2021.
Previsioni nell’anno del “nuovo mondo”
Secondo tutti gli indicatori compreso il contenimento di fine anno, fanno ben sperare in un rimbalzo che molti analisti dicono sarà importante. Secondo previsioni, l’anno appena iniziato dovrebbe riportare in alto il settore con un progressivo recupero di quanto sfumato nel corso dell’annus horribilis dominato dal Covid-19.
Tre settori in particolare dovranno essere attenzionati secondo le previsioni:
- Residenziale turistico, il quale tenderà verso un ritorno alla normalità dopo l’azzeramento durato quasi un anno.
- Industriale, un rimodellamento di differenti business tenderà ad alzare la domanda, da notare la stretta correlazione con la tecnologizzazione di molti settori.
- Logistico, una cosa abbiamo capito nei mesi scorsi, specie durante la chiusura totale, che il sistema logistico è fondamentale e crescerà davvero a ritmi importanti.
Immobili da riprogettare e riformulare
Dunque, sarà il settore commerciale a fare la parte del leone nel 2021, mentre il settore privato tenderà ad avere tempi e un ritmo di ripresa più lento, questo dovuto anche all’effetto del “credit crunch” che le banche stanno attuando anche nei confronti di piccole medie imprese.
Le strutture delle imprese di medie e grandi dimensioni si ridurranno, questo per effetto dello smartworking, meno personale negli uffici che potranno alternarsi. Il mercato industriale ha bisogno di un nuovo modello che si adatti alle nuove esigenze specie quelle tecnologiche. Non è infatti escluso un ammodernamento di molte strutture con adeguamento di spazi e soluzioni dedicate ai nuovi modelli industriali.
Il mercato si è fermato, ha preso una pausa, si guarda intorno ma non si ferma ha cambiato semplicemente strada, per questo dobbiamo capire quale e seguirla!
Tratto da il Sole 24 Ore